L’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha confermato nel RAEE Rapporto Annuale sull'Efficienza Energetica 2021 che grazie alle detrazioni fiscali dell’Ecobonus sono stati investiti 45 miliardi in efficienza energetica e più di 8 sfruttando gli sgravi del Superbonus.

I dati diffusi da Enea evidenziano che si tratta di una tendenza costante che ha visto l’Italia rispettare i vincoli di risparmio imposti dalla direttiva UE sull’Efficienza energetica dal 2014 al 2020 al 91% per un totale di 270.300 GWh/anno (su 297.300 GWh/anno).
Ma quali sono le prospettive future?

Efficienza energetica: il fine a cui tendere

L’Unione Europea ha sempre guardato all’efficienza energetica come a uno strumento con una duplice valenza.

Essa, infatti, consente al tempo stesso di ridurre l’emissione di gas a effetto serra e ottenere un approvvigionamento sostenibile, garantendo, d’altro canto, la competitività degli Stati membri nei più ampli palcoscenici economici a livello mondiale.
Proprio in quest’ottica l’UE ha imposto a ciascuno stato di pubblicare ogni tre anni un piano di azione nazionale.
Nel panorama europeo e più specificatamente nel contesto italiano, quello che emerge anche dai dati contenuti nel rapporto annuo sull’efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici esistenti, è un calo nel 2020 riconducibile alla situazione epidemiologica che ha visto un aumento della povertà energetica, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Anche riflettendo su questa disparità si è evidenziata la necessità di aumentare del doppio il tasso di riqualificazione degli edifici.
Proprio su quest’ultimo aspetto è intervenuta la Commissione UE con una direttiva dell’ottobre 2020 denominata “Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa” con l’obiettivo di “Inverdire gli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita”

Efficienza energetica tra passato e futuro

I dati Enea confermano che in Italia nello scorso anno sono stati completati oltre 486 mila interventi per la maggior parte ascrivibili a singole unità abitative. Mentre sul più generale quadro europeo quello che emerge è che oltre all’efficienza energetica nelle abitazioni, gli investimenti si diramano su due fronti:

  • azioni finalizzate alla riduzione dei prezzi finali
  • azioni di sostegno al reddito

Qual è quindi il prossimo passo?
Per centrare gli obiettivi di transizione sarà fondamentale nei prossimi anni rispettare le politiche europee di decarbonizzazione all’interno delle quali il settore edilizio è un elemento centrale per guardare al limite di 1,5 °C da raggiungere entro il 2030 e all’accelerazione della trasformazione degli edifici a energia quasi zero entro il 2050.